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dunque per isviluppare a Mosca il potère assoluto
e per distendere l' autorità di questi Duchi sopra
tutta la Russia. Infine a poco a poco i nomadi
dominatori si ritirarono; il Duca di Mosca si at-
taccò ai passi dei Mongoli, sfogando una vendetta
cosi lungo tempo compressa, li perseguitô fin
nelle loro solitudini Asiatiche, e la Russia potè
finalmente costituirsi.
(sarà continuato)
PROBABILE DEL COMMERCIO GRANARIO
NELL' ATTUALE CAMPAGNA.
Nella situazione attuale del nostro commer¬
cio, il futuro andamento der cereali in Europa,
al quale è attenente la sorte di molti, preoc-
cupa al massimo grado la pubblica attenzione. E
se con tanta ansietà sr tiene dietro agli avveni-
menti politici, in gran parte si deve a che sono a
questi intimamente collegati gl'interessi commer¬
ciali, ed in più particolar modo quelli riguardanti
i generi di prima necessità, quelli cioè di sussi¬
stenza.
La posizione nella quale ci troviamo per i
cereali, da due anni a questa parte, è invero ec¬
cezionale, e dà materia a riflettere.
E notorio, che l' Europa trae ogni anno;
sia dalla Russia, sia dai Principati, una forte prov¬
visione di cereali, la quale ha sempre contribuito
all' alimento degli abitanti di quelle regioni, dove
esiste un disequilibrio fra le produzioni agricole
ed il consumo, o dove fa d' uopo supplire con
l'importazione di frumenti esotici alla esportazio¬
ne motivata dalla reciproca convenienza, e dalle
differenti abitudini di nutrizione delle varie nazio¬
ni. Questo sussidio, sebbene non in totalità, pure
in buona porzione è mancato lanno scorso, nel
quale in pari tempo dei lamenti sulle raccolte fa¬
cevansi sentire da molti punti; e l' istinto com¬
merciale penetrato della situazione, faceva si che
i corsi dei cereali ascendessero e si mantenessero
alti dappertutto, sia nei paesi di consumo, sicco¬
me per consenso in quelli di produzione.
Osserveremo pero che l' anno passato a
quest' epoca, noi, seguendo l'andamento dei prin¬
cipali mercati europei, eravamo di circa P. 30
al disotto dei prezzi attuali; ciocchè chiaramente
addimostra, o che i bisogni a questa data non si
erano ancora dichiarati, o che si calcolava su più
forti provviste di grani esteri. Il fatto stà che non
fû che due mesi più tardi, allorchè 1 bisogni di¬
vennero più urgenti, allorchè effettivamente si
capi che l'importazione avrebbe presentato un
deficit, che da una parte il consumo allarmato,
dall' altra la speculazione speranzosa si gettarono
ad una volta sul mercato; ed alla metà di De-
cembre noi eravamo qui, di Piastre 10 al di so¬
pra dei corsi odiermi, di Piastre 40 per conseguen¬
za oltre i segni ai quali ci eravamo trovati un'an¬
no fâ al declinare di Settembre. Ma ciò malgra¬
do, alla fine dell' anno eravamo in ribasso, e si
erano già perdute le Piastre 10 guadagnate al 15
Decembre; alla fine di Gennajo, anno corrente,
si erano perdute altre Piastre 15, ed altre 5 alla
fine di Febbrajo; e terminava la campagna con
altri piccoli ribassi, che all' estremo limite dava¬
no per resultato più di Piastre 40 al di sotto dei
segni i più elevati praticati. Ne deriva quindi,
che, o 1 bisogni erano esagerati, o 1 sussidj rice-
vuti sufficienti, ad onta della mancanza di una
ragguardevole quantità dei grani russi e dei prin¬
cipati, e che il Commercio ingannato nelle sue
valutazioni, contando sopra una deficienza mag¬
giore della reale; oltrepassava nel suo slancio
limiti devoluti dalla ragione. Ma cade qui in
acconcio di rimarcare che e probabile, che il
coltivatore, allettato dai prezzi favorevoli, abbia
portato sui mercati buona porzione delle sue ri¬
serve, il che, mentre in allora avrebbe vantaggio-
Lo Spettatore Egiziano.
samente contribuito alla moderazione dei corsi,
costituirebbe adesso una considerevole mancanza
per l'attuale campagna, la quale dovrebbe contare
sopra minori riserve, in faccia a un raccolto poco
ubertoso, tanto sul continente quanto in Inghil¬
terra; in molti distretti toccante appena la media,
in parecchi al di sotto della medesima, in ben po¬
chi al di sopra.
Nasce ora la questione che ciascheduno fà
a se stesso « Sono giustificati questi prezzi? Sono
» intempestivi, od almeno precoci? »
Ardua è la soluzione del quesito! Ci consta
che l'Europa nel 1854 con un raccolto non uber¬
toso, e senza la totalità dei soliti sussidi dal Mar
Nero, si è tratta d' impaccio non incorrendo per
imprevvidenza, come nel 1847, nel pericolo di
una carestia quantunque breve; ma consta dall'al¬
tra parte che degli indigeni depositi allora sussi¬
stenti furono assorbiti, facendo cosi fronte agli
incessanti bisogni, ed argine al movimento di as¬
scensione dei prezzi, che minacciava di rapida¬
mente progredire, ma consta che quest' anno pure
almeno sin oggi, si ripetono in generale le la¬
gnanze dell' anno scorso sulle raccolte; che i de¬
positi di roba vecchia sono poco considerevoli, e le
importazieni dai porti Russi e dal Danubio, di
molto al disotto di quelle dell' anno scorso, pos¬
sono riguardarsi siccome minime.
Ci si obbietterà che l' America verrà incon¬
tro quest' anno all' Europa con dei considerevoli
sussidj di farina. Senza dubbio, la coltivazione
del frumento che anni addietro era colà qua¬
si limitata al consumo, venne da qualche tem¬
po estesa considerevolmente, e supplisce alle
richieste del continente europeo; senza dubbio da
poi che le comunicazioni nel Nuovo Mondo sono
divenute più rapide e più moltiplici siccome i mezzi
di trasportopiù facili e più a buon mercato, dietro
l'infinito numero di ferrovie che solcano in ogni
senso il suolo americano, immense quantità di
farina sono trasportate con mite spesa e con cele¬
rità nei varj porti, donde vengono poi asportate
per l' Europa; ma è incontrastabile che queste
spe lizioni avranno luogo fino a tanto che i prezzi
di Europa si troveranno, come sono adesso; ad
un livello tale da lasciare un margine, per quanto
minimo, sul costo, spes e e nolo della farina stessa,
e che ribassando i corsi in Europa fino al punto
che cessando la convenienza nascesse la perdita,
queste spedizioni verrebbero ad essere forzata¬
mente interrotte.
Se di più ci facciamo a considerare che
quest' anno la speculazione in Europa si è tenuta
fino adesso piuttosto sulla riserva, e che gli aumenti,
lenti, regolarmente progressivi, e per cosi dire fino
ad un certo punto stentati, furono prodotti quasi
esclusivamente dalla domanda del consumo, che
và sempre a rilento, ne deduciamo facilmente la
giustificazione, dalla circostanza, dei prezzi attuali
nei varj mercati europel.
« Sono suscettibili i nostri corsi di ribasso
o di aumento?
E cio più difficile a dimostrare, e non è che
a forza d' induzioni, che formatosene un plausi¬
bile criterio, può emergerne una ragionevole
opinione.
Fino a tanto che l' aumento è giustificato,
piuttosto che giuoco sfrenato della temeraria spe¬
culazione, è probabile il sostegno, possibile l'au¬
mento, difficile il ribasso; e dietro quanto abbia¬
mo precedentemente esposto, crediamo che tale
sia il caso di quest' anno.
Se da noi non è cosi, deve esclusivamente
essere attribuito alla speculazione, la quale sca¬
gliatasi di primo impeto senza calcolo e senza
riflessione, ha superato e lasciato indietro 1 prezzi
di ragguaglio dei principali mercati regolatori; e,
dato poi luogo al freddo esame della ragione, si è
spaventata, ha incominciato per essere renitente,
ed ha finito col rimanere inoperosa. La specu¬
lazione si attendeva a nuovi e più vigorosi impulsi
dall' estero; e questi essendole mancati, se non
del tutto, almeno in quella misura della quale si
lusingava, ne è derivato il logico resultato, di molti
venditori a prezzi alti senza compratori, e perciò
completa stagnazione di affari, calma, incagli, e
tenue ribasso; il quale sarebbe stato molto più
sensibile, se delle commissioni dall' estero non
avessero dato in questi ultimi giorni un poco più
di consistenza al nostro mercato.
Alle apprensioni per l'avvenire dei cerea¬
li, si aggiunge un altro grave soggetto di preoc¬
cupazione e d' inquietudini. E tale l'elemento
politico cui accennammo dianzi, e che in que¬
sto congiuntura è più che mai inseparabile
dal commerciale.
» Se la presa di Malakoff e degli altri ridot¬
» ti portasse quella di Sevastopoli; se a questa
» tenesse dietro quella della Crimea, ne sa¬
» rebbe la pace la immediata conseguenza ?
» Ed in un commercio siccome quello dei
» cereali impressionabile per eccellenza, po¬
» trebbe lopinione anzi che la pace fosse trat¬
» tata, non che conclusa, trascinarli al ribasso
» definitivo? »
Esaminiamo questi due capi sotto il no¬
stro punto di vista. In nessun caso crediamo la
pace immediata, vi si oppongono la dignità della
Russia, e gl'interessi attuali degli alleati; le lun¬
gaggini e le difficoltà delle trattative. La Russia
non piegherà senza tentare il risultato di una¬
campagna sul Danubio, alla quale stà già alacre¬
mente preparandosi. E certo che la Russia
mentre trattava a Vienna, doveva ammettere la
possibilità della caduta di Sevastopoli a fronte di
mezzi d'attacco cosi formidabili siccome quelli
di cui disponevano gli alleati, e pur nonostante
non volle accettare i quattro punti sotto l' inter¬
pretazione che pretendevano dare ai medesimi 1
suoi avversari
Si contenteranno ora questi, il giorno in
cui avranno in mano la Crimea, della semplice
accettazione dei quattro punti per parte della
Russia, o detteranno condizioni più umilianti e
più onerose per questa ? E la Russia si sot¬
tometterà senza ritentare la sorte delle armi? Qua¬
le posizione assumeranno le altre potenze ? Quale
sarà la linea di condotta che sceglieranno?
D'altronde, i quattro punti da per se stessi
sono già abbastanza suscettibili di vaste interpre¬
tazioni, prô e contro le parti trattanti, e dalle me¬
desime possono da capo emergere, come la prima
volta, delle condizioni inaccettabili sia per l' una
sia per l' altra parte belligerante.
Chi può circonscrivere in un limite, chi può
prevedère le nuove complicazioni che potranno
sorgere? Non è dunque probabile il resultato
della pace immediata dall' esito della guerra che
si combatte in Crimea, la quale non è forse che
il primo periodo di una lotta più vasta e più
decisiva.
Coll' andamento delle cose politiche e della
guerra dovranno resultare senza dubbio tanto in
favore che contro la sorte dei Commestibili dei
movimenti momentanei; ma e patente che gli
elementi indispensabili di sussistenza non possono
come gli altri generi essère esclusivamente subor¬
dinati a circostanze eterogenee, nè essere trasci¬
nati per lunga pezza fuori del loro cammino rego¬
lare, da forze estranee alla loro essenza, e che
definitivamente sono i bisogni che ne regolano il
corso net paesi di consumo, i qnali reagiscono a
loro posta sù quelli di produzione.
Finalmente nella stagione avanzata in cui
ci troviamo, alla vigilia cioè della chiusura del'
Mar Nero dai ghiacci, la questione di pace non é,
per tutta questa campagna, vitale; è solo impor¬
tante in quanto a che, combinandosi la pace, si
potrebbe più liberamente del solito fare uso der
depositi, nella previdenza di forti sussidj dalla
Russia e dai Principati, nella prossima primavera.
Si supplirà cosi ai generali bisogni, senza
produrre ulteriori aumenti ? — Forse !
Potrà resultarne un sensibile e durevole
ribasso !Non lo crediamo.
D.